Io so. La verità sui rapporti tra mafia e Stato

Ingroia Antonio - Autore

Chiarelettere (2012) - Editore

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"Ai lettori dico di non fidarsi delle ricostruzioni distorte delle indagini sulla trattativa. Sarà un processo foriero di tensioni: guardate ai fatti, non alle versioni delle parti in causa. E lo stesso chiedo ai giornalisti. Una parte del paese non vuole la verità sulle stragi, e mi stupirei del contrario: non la voleva vent'anni fa, non la vuole adesso." "C'è una verità indicibile nelle stanze del potere, un potere non conoscibile dai cittadini che si nasconde, che si sottrae a ogni forma di controllo. La ragion di Stato rischia di diventare un ombrello difensivo sotto il quale proteggere la parte oscura del potere, il suo volto osceno, e la storia occulta dei patti inconfessabili, compreso quello tra Stato e mafia." Le stragi e le bombe del '92-93, la nascita della Seconda Repubblica, la corruzione come sistema, l'attacco alla Costituzione e alla magistratura, la debolezza della sinistra, le indagini sulla trattativa, il conflitto con il Quirinale. Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Procura di Palermo, racconta vent'anni di berlusconismo e la difficoltà di ricostruire la verità sui rapporti tra mafia e Stato.
Autore
Ingroia Antonio
Titolo originale
Io so. La verità sui rapporti tra mafia e Stato
Traduttore
-
Editore
Chiarelettere
Collana
Reverse
Anno edizione
2012
In commercio dal
Formato
Libro in brossura
Pagine
176
Dimensioni
-
Codice EAN
9788861903043

Io so. La verità sui rapporti tra mafia e Stato

Ingroia Antonio - Autore



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Ingroia Antonio

 
Antonio Ingroia (Palermo, 31 marzo 1959) è un avvocato, giornalista, ex magistrato e politico italiano. Si è laureato in giurisprudenza presso l'Università di Palermo con la votazione di 110 e lode, discutendo una tesi di diritto penale sull'associazione mafiosa che nel 1986 ha vinto il premio speciale dell'Istituto Gramsci siciliano per la migliore tesi di laurea sulla mafia. Nel 1987 ha vinto il concorso in magistratura incominciando così il suo tirocinio professionale nel tribunale di Palermo con Giovanni Falcone. Nel 1989 è stato nominato sostituto procuratore a Marsala, dove ha cominciato a lavorare a stretto contatto con Paolo Borsellino, all'epoca procuratore a Marsala. In quell'ufficio si è occupato di numerosi procedimenti penali di speciale delicatezza in varie materie, soprattutto di mafia, affiancando Borsellino anche nell'acquisizione delle dichiarazioni di importanti collaboratori di giustizia, fra i primi della provincia di Trapani. In particolare, si è occupato di procedimenti penali per omicidi, anche di mafia, associazione di tipo mafioso, estorsione, traffico di droga, anche internazionale, traffico di eroina e cocaina fra la Sicilia e altre regioni d'Italia, nonché varie parti del mondo, Asia, Africa e America settentrionale, centrale e meridionale. E ancora di procedimenti penali per rapine ed estorsioni gestite da locali organizzazioni criminali, vari reati contro la pubblica amministrazione, in alcuni casi coinvolgenti pubblici amministratori locali per gravi reati. Nel 1992 è stato nominato sostituto procuratore a Palermo, tornando così nella sua città di origine, sempre con Paolo Borsellino, nel frattempo nominato procuratore aggiunto a Palermo. Nell'aprile 1992 è stato nominato componente della procura distrettuale antimafia (DDA) di Palermo. Fino al 2012 è stato magistrato della procura di Palermo dove, nelle vesti di pubblico ministero, si è occupato di numerosi e complessi procedimenti penali di criminalità organizzata: svariati procedimenti per omicidi, estorsioni, sequestri di persona, associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, associazione finalizzata al contrabbando di sigarette, riciclaggio internazionale di denaro sporco (partecipando anche a numerose rogatorie internazionali), e altri gravi reati. In particolare, ha portato avanti il processo sull'omicidio del giornalista Mauro Rostagno, quello per concorso esterno mafioso a carico del dirigente dei servizi segreti Bruno Contrada, poi condannato con sentenza definitiva a 10 anni di carcere, contestata in seguito dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, quello a carico dell'ex senatore Marcello Dell'Utri, anch'egli poi condannato con sentenza definitiva a 7 anni di carcere e, più recentemente, quello sulla trattativa Stato-mafia. Nel luglio 2012 è stato nominato dalle Nazioni Unite Capo del Dipartimento Investigazioni della CICIG, ente di investigazione sovranazionale contro la criminalità organizzata che opera in America centrale (Guatemala). È stato candidato premier a capo della lista Rivoluzione Civile alle elezioni politiche in Italia del 2013. Dopo le elezioni, dall'11 aprile al 19 giugno è stato sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Aosta, fino alla sua decadenza dalla magistratura. Il 16 luglio 2013 è stato nominato dal presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta commissario di Sicilia e-Servizi, la società che gestisce l'informatica della Regione Siciliana, di cui è diventato poi amministratore unico l'8 aprile 2014. Dal 21 febbraio al 9 dicembre 2014 è stato commissario straordinario della provincia di Trapani, sempre su nomina del presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. È inoltre autore di numerosi libri ed editorialista de il Fatto Quotidiano.
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