Vargas Llosa Mario
Vargas Llosa Mario
Jorge Mario Pedro Vargas Llosa (AFI: [ˈxoɾxe ˈmaɾjo ˈpeðɾo ˈβaɾɣas ˈʎosa]; Arequipa, 28 marzo 1936) è uno scrittore e drammaturgo peruviano naturalizzato spagnolo. Considerato uno dei massimi romanzieri e saggisti contemporanei, ha conseguito molti riconoscimenti: il Premio Nobel per la Letteratura nel 2010; il Premio Cervantes nel 1994, il più importante per la lingua spagnola; il Premio Príncipe de Asturias de las Letras nel 1986; il Biblioteca Breve nel 1962; il Rómulo Gallegos nel 1967; il Planeta nel 1993, e altri ancora. Assieme a Gabriel García Márquez, Julio Cortázar e Carlos Fuentes, è uno dei massimi esponenti del boom latinoamericano. Come scrittore acquisì fama negli anni Sessanta coi romanzi La città e i cani (1963), La Casa Verde (1966), Conversazione nella Cattedrale (1969). La sua copiosa produzione ha spaziato attraverso vari generi, dal giornalismo alla saggistica, al teatro. La sua narrativa è stata adattata per la televisione e il cinema. La maggioranza dei suoi romanzi è ambientata in Perù, nei quali esplora la società peruviana e il clima storico della dittatura militare del generale Odría, sotto la quale trascorse la giovinezza, e i suoi pesanti condizionamenti.. I successivi romanzi narrano eventi topici di altri Paesi, e il loro clima storico: La guerra della fine del mondo, collocato nel Brasile della fine del XIX secolo, dove si narra la guerra di Canudos; La festa del caprone affronta la Santo Domingo durante la dittatura di Trujillo; Il sogno del Celta rievoca lo sfruttamento coloniale in Congo e in Amazzonia; Avventure della ragazza cattiva mescola affari di cuore e utopie rivoluzionarie; Tempi duri (2019) parte dal colpo di Stato in Guatemala del 1954. In gioventù, fu simpatizzante del comunismo e ammiratore di Fidel Castro, ma a partire dal 1980 è diventato un ardente sostenitore del liberalismo. Nel 1990, fu il candidato presidente della coalizione di centro-destra Frente Democrático alle elezioni in Perù, ma fu sconfitto da Alberto Fujimori. Decise allora di lasciare il Paese e di chiedere la cittadinanza alla Spagna, in cui già da tempo lavorava. Nel 2011 è stato nominato marchese da Re Juan Carlos I. Nel 2021 è stato eletto membro dell'Académie française al seggio numero 18, primo membro che non ha scritto nessuna opera in lingua francese, che Vargas Llosa parla fluentemente. Anche la pubblicazione della sua opera nella prestigiosa collezione Bibliothèque de la Pléiade, per l'editore Gallimard, costituisce una prima assoluta per uno scrittore non francese ancora vivente; è il secondo autore latino-americano pubblicato nella collana, dopo Héctor Bianciotti. È padre di 3 figli: Álvaro Vargas Llosa, Gonzales e Morgana.
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